News ed Eventi

Golgi Medal Award – 2012 (Rassegna stampa)

Dal sito del Giornale di Brescia:

Al professor Gastaldi il tributo della Golgi e del materno-infantile

Il premio della Fondazione assegnato a colui che ha contribuito alla nascita dell’Università a Brescia

«Il professor Attilio Gastaldi per Brescia è punto fondamentale nella cultura, la scienza, la clinica e il sociale».
Il tributo di un allievo al suo maestro. Un allievo d’eccezione, Sergio Pecorelli, ora rettore dell’Università degli Studi della nostra città. La stessa università che Gastaldi ha contribuito a far nascere, così come ha fatto con migliaia e migliaia di bambini nei lunghi anni di lavoro alla Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Ospedale Civile. C’erano molti allievi, ieri sera alla facoltà di Medicina, ad onorare il maestro al quale è stato conferito il «V Camillo Golgi Medal Award 2012» dalla Fondazione Camillo Golgi presieduta da Pier Luigi Streparava. Premio assegnato anche al professor Kjell Fuxe del Karolinska Institutet di Stoccolma. Pecorelli ha ricordato il«grande impegno di Gastaldi e di Ugazio (presente in sala, ndr) per fondare il Dipartimento materno infantile»,ed ha riconosciuto al maestro la grande capacità di «ascoltare le idee dei suoi collaboratori e di permettere loro di svilupparle». Una qualità non da poco, soprattutto in un periodo storico, gli anni Sessanta e Settanta, in cui l’organizzazione all’interno di un reparto ospedaliero era molto più verticistica di quanto non lo sia oggi. Tributi d’affetto e di grande rispetto, ai quali ha risposto con un dono: una lettura magistrale nella quale ha tracciato i progressi della medicina materno infantile osservati da un testimone oculare. Alle curiosità sulle storie dell’Ostetricia e al ricordo dei suoi anni pavesi e milanesi, prima di giungere a Brescia nel 1964 a direzione della Scuola di Ostetricia, ha fatto seguito l’illustrazione dei progressi tecnologici e scientifici grazie ai quali,oggi, massime sono le garanzie per la salute di madre e nascituro. «Delle seicento pagine di Ostetricia tradizionale del trattato da cui ho studiato all’inizio della carriera, non ne è rimasta utile neanche una» ha detto. Ed ha ricordato che proprio quest’anno, il 2012, «è stato sequenziato l’intero genoma umano di un feto con tecnica non invasiva, utilizzando il Dna fetale presente nel sangue materno. Si è aperta così la strada ad avere la mappa genetica del feto con un semplice prelievo di sangue materno e offrire alle donne la possibilità di conoscere più o meno integralmente a seconda della necessità, il patrimonio genetico
del figlio, ben diverso dalla mappa cromosomica». Progressi che, solo fino a qualche anno fa, potevano apparire fantascienza. Del resto, Gastaldi non ha lesinato, nella sua «lettura», alcuni cenni alle metodiche utilizzate per il parto. «Quando ho iniziato la mia carriera di ostetrico, al San Matteo di Pavia, il controllo della normale evoluzione della gravidanza era assai limitato. Ad esempio, già la diagnosi di gravidanza era difficile e si basava su segni detti di presunzione quali il ritardo mestruale; di probabilità, quali l’aumento di volume dell’utero, e di certezza solo alla 22esima settimana con l’ascoltazione del battito cardiaco fetale». Affascinante, l’ascolto della storia dal pacato racconto di un testimone oculare. Al quale, al termine della cerimonia nell’Aula Magna della facoltà di Medicina, è stato consegnato il Premio voluto da una Fondazione che lo stesso Gastaldi ha contribuito ad istituire e che ha come scopo quello di affiancare l’università in un percorso di ricerca che abbraccia confini sempre più ampi.

ANNA DELLA MORETTA

 

PROFILO DELLA FONDAZIONE

Da venticinque anni sostiene la ricerca scientifica

La Fondazione Camillo Golgi è nata nel dicembre 1987 da un felice incontro tra il mondo medico, scientifico, universitario e la realtà imprenditoriale e professionale bresciana. Essa ha per scopo statutario la promozione della ricerca medico – biologica e gli scambi scientifici nell’ambito materno–infantile, occupandosi, in particolare, della salute della donna e del bambino. In questi anni la Fondazione ha assegnato più di 80 borse di studio, ha dotato l’Ospedale Civile di importanti attrezzature, ha costituito tre centri di ricerca, ha promosso dibattiti scientifici di alto profilo e indetto conferenze pubbliche con esponenti del mondo scientifico nazionale ed internazionale. I programmi sostenuti dalla Fondazione si svolgono in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, con l’Azienda Spedali Civili, con l’Istituto di Medicina Molecolare«Angelo Nocivelli». Sono attive anche collaborazioni con Università ed Istituti di ricerca italiani e stranieri. Tra i molti, ricordiamo due traguardi della Fondazione: nel 1996 ha supportato la Clinica Pediatrica e la Clinica Ostetrico–Ginecologica dell’Università degli Studi di Brescia nell’attuazione del primo trapianto in utero ad un feto malato con cellule prelevate dal midollo osseo del padre. Nel 2002 ricercatori della Fondazione Camillo Golgi e della Clinica ginecologica di Brescia, in collaborazione con l’University of Arkansas Cancer Center,hanno improntato il primo vaccino terapeutico al mondo contro il cancro del collo dell’utero causato dall’Hpv, il papilloma virus umano.

 

Dal Bresciaoggi:

LA CERIMONIA. Al professore, torinese di nascita ma bresciano d’adozione, il riconoscimento alla lunga cariera.

A Gastaldi e Fuxe il premio Camillo Golgi Medal Award

Il decano dei ginecologi bresciani «onorato del riconoscimento» il ricercatore da Stoccolma per la ricerca dei neurotrasmettiori

Un «Award» all’uomo che ha sempre lavorato per il benessere delle donne. Ma anche un maestro che ha lasciato briglia sciolta ai suoi allievi, credendo nelle loro idee. è un protagonista della rivoluzione sienziosa che dagli anni ’50 a oggi ha cambiato le coordinate dell’ostetricia. Il professor Attilio Gastaldi, classe 1924, torinese di nascita ma bresciano d’adozione, oste-trico-ginecologo di fama, è tutto questo e molto altro ancora. Una figura di alto profilo che, insieme a tanti bambini, ha fatto «nascere» anche l’Università bresciana, essendo stato presidente del Comitato istitutivo dell’ateneo nel 1982, con funzioni «di rettore per le fasi di avvio della giovane Università degli Studi. Ed è stato anche fra i promotori della Fondazione Golgi, che ha per scopo statutario la valorizzazione della ricerca medico-biologica .e gli scambi scientifici nell’ambito matermo-infantile. La stessa fondazione – oggi presieduta da Pier Luigi Streparava che ieri nell’aula magna di Medicina ha riconosciuto a Gastaldi il «Camillo Golgi Medal Award», premio arrivato alla quinta edizione e assegnato ai medici e scienziati che si siano particolarmente distinti per la storia professionale o attività di ricerca. Con Gastaldi è stato premiato Kjell Fuxe, neuroscienziato del Karolinska Institutet di Stoccolma, per gli studi sui neurotrasmettitori cerebrali che hanno aperto la via all’individuazione di nuove, più efficaci terapie per il morbo di Parkinson e la schizofrenia. Per Gastaldi un premio che fa sintesi di una lunga carriera, consegnato fra gli applausi dei suoi «allievi», ora medici di successo. Parla di lui come di un maestro il rettore Sergio Pecorelli, ricordando il lavoro svolto a Brescia – dove Gastaldi arriva nel 1964 per dirigere la clinica ostetrico-ginecologica del Civile – e l’impegno per dar vita al settore Matermo-infantile insieme al professor Ugazio, «La Clinica ostetrico-ginecologica diretta a Gastaldi aveva un primato invidiabile sul territorio nazionale: quello della minore mortalità perinatale – sottolinea Pecorelli -. Gastaldi ha percorso strade nuove, aprendo il reparto alle dottoresse in un mondo medico allora di soli uomini, e affacciandosi sul territorio con consultori familiari, che venivano seguiti direttamente dall’Ostetricia». E’ stato anche un maestro illuminato che credeva nelle potenzialità dei suoi studenti: «Se avevi delle idee te le lasciava sviluppare – ricorda ancora il rettore, e questo ci ha permesso di spaziare e imparare». Lui, il maestro, ha la voce ferma quando racconta gli incredibili progressi dell’ostetricia a partire dai primi anni ’50,quando una diagnosi certa di gravidanza si faceva solo al quinto mese, auscultando il battito del feto, e i parti si concludevano spesso con emorragie in cui la donna rischiava la morte, «e allora si salassavano gli studenti di turno per trovare sangue, e devo dire che quasi tutti si prestavano di buongrado», rivela Gastaldi. Parlando della sua esperienza in quegli anni alla clinica Mangiagalli di Milano ricorda fra l’altro che « per fare un taglio cesareo dì notte bisognava svegliare il ”barone” del reparto,che dormiva in ospedale e voleva essere sempre consultato». Dagli anni Sessanta in poi l’evoluzione è stata inarrestabile, i tagli cesarei sono diventati sempre più sicuri, l’ecografia ha consentito di seguire al meglio lo sviluppo del feto, il parto è stato umanizzato. «Delle 600 Pagine del trattato di ostetricia in cui ho studiato il parto all’inizio della mia carriera non ne è rimasta neanche una», dice autoironico il professore, affidanto ai medici di domani quella che definisce una strana conclusione:«Quando ho intrapreso la mia carriera il lavoro dell’ostetrico non era facile per le difficoltà oggettive e la carenza di strumentazioni ma oggi con i grandi progressi della medicina è diventato più difficile, perché non si può più sbagliare».

Dal Corriere della Sera:

Il «Camillo Golgi Medal Award» ad Attilio Gastaldi e Kiell Fuxe

È stato consegnato ieri, nell’aula magna della facoltà di Medicina, il quinto «Camillo Golgi Metal Award», riconoscimento che la fondazione Camillo Golgi, istituto bresciano per la ricerca medica, e il Centro Camillo Golgi sulla salute della donna dell’Università di Brescia, assegnano ogni anno a esponenti del mondo della medicina e della scienza. Il premio è andato ad Attilio Gastaldi, docente dell’Università di Brescia, e a Kiell Fuxe, del Karolinska Institutet di Stoccolma. Il primo ha tenuto una lezione magistrale sui progressi della medicina materno-infantile, il secondo sui disordini neurologici e mentali.