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Ricerca per l’allestimento di vaccini ANTI-HPV per i tumori del collo dell’utero

Il tumore invasivo della cervice uterina deriva quasi sempre da forme preneoplastiche trascurate. L’esecuzione di un semplice accertamento quale il pap-test, consentirebbe di diagnosticare con sufficiente anticipo una patologia che interessa ogni anno in Italia, alcune centinaia di migliaia di donne.
Le ricerche fino ad ora svolte, hanno consentito di evidenziare come, nel 93% dei casi, esiste un’associazione tra la neoplasia e un’infezione virale prodotta da un virus denominato HPV di cui sono note alcune varianti.
Si è inoltre accertato che le cellule cancerose della cervice uterina portano in superficie alcune proteine virali che potrebbero divenire bersaglio per una immunoterapia e potrebbero essere riprodotte in vitro su larga scala.
Le competenze specifiche dei ricercatori della Clinica Ostetrico-Ginecologica e la disponibilità delle idonee attrezzature inducono a perseguire la ricerca per l’allestimento di vaccini specifici per le singole pazienti e di vaccini anti HPV da inoculare in soggetti sani al fine di prevenire l’infezione virale e quindi l’insorgenza della neoplasia, con inutile positiva ricaduta clinica per una patologia che, nel mondo, occupa il primo posto tra tutti i tumori.