Attività

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La fondazione per un dottorato di ricerca – prof. Alessandro Plebani

La fondazione Camillo Golgi ha approvato nel Gennaio 2010 un finanziamento di 30.000 euro per finanziare un dottorato di ricerca dal titolo “studio genetico molecolare delle immunodeficienze primitive con possibile sviluppo di terapie avanzate”. Il dottorato di ricerca è stato istituito tra l’Università degli Studi di Brescia e l’Università degli Studi di Trieste, e nell’ambito dell’indirizzo genetico molecolare, è stato attribuito al dott.Tampella Giacomo che ha preso servizio in data 1 Gennaio 2010. Al riguardo, considerata la collaborazione in corso tra la Clinica Pediatrica, l’Istituto di Medicina Molecolare A. Nocivelli di Brescia e il Department of Immunology and Molecular Pathology del Free Hospital di Londra, il dott. Tampella dal 1 gennaio sta svolgendo il progetto di ricerca presso il Free Hospital di Londra sotto la supervisione in loco del Prof. Bodo Grimbacher. In particolare il dott. Tampella sta studiando i meccanismi messi in atto dal sistema immune per difenderci dalle infezioni prendendo a modello una forma di immunodeficienza primitiva (ipogammaglobulinemia comune variabile) caratterizzata da incapacità dei pazienti affetti a produrre anticorpi per un difetto primitivo o secondario dei linfociti B. Mediante l’analisi di linkage è stato possibile identificare una regione genica in cui è probabile si possa trovare il gene responsabile, in alcuni pazienti, di questa malattia. Sono stati identificati i vari geni che si trovano in questa regione genica e sono in corso studi di sequenziamento per identificare il gene difettivo. L’identificazione del gene difettivo consentirà di migliorare le nostre conoscenze di base sulle modalità attraverso le quali il sistema immune ci difende dalle infezioni e di sviluppare strategie terapeutiche più efficaci ed avanzate per i pazienti affetti da questa malattia.

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Studio dell’efficacia di alcuni farmaci nell’indurre la trascrizione della proteina ATM a dispetto della presenza di mutazioni del gene codificante – prof. Alessandro Plebani

L’AT è una malattia caratterizzata da un difetto nei meccanismi di riparo del DNA e pertanto come tale può essere considerata una malattia multisistemica che interessa vari organi e quindi anche il sistema immunitario. I dati clinici caratterizzanti questa malattia sono la presenza di atassia con movimenti incoordinati, ritardo psicomotorio, disturbi del linguaggio, aumentata suscettibilità a sviluppare infezioni e presenza di teleangiectasie. La prognosi di questa malattia è molto grave: i pazienti entro la seconda decade di vita diventato non più autosufficienti per incapacità a deambulare e sono ad elevato rischio di sviluppare tumori. La presenza di un difetto immunologico che predispone i pazienti affetti ad una aumentata suscettibilità ad infezioni gravi, fa includere questa malattia nel capitolo delle immunodeficienze primitive.

Questa malattia è dovuta a mutazioni del gene ATM che svolge un ruolo cruciale nei meccanismi di riparo del DNA. Alcuni studi preliminari del Prof. Gatti di Los Angeles, condotti in modelli murini hanno dimostrato che alcune sostanze sono in grado di bypassare alcuni tipi di mutazioni consentendo un read-trough dell’RNA messaggero che porta ad una sintesi parziale della proteina funzionalmente attiva. Queste osservazioni hanno aperto la possibilità di nuovi approcci terapeutici di questa grave forma di malattia. Dal modello murino si è passati allo studio dell’effetto di queste sostanza sulle linee cellulari umane derivate da questi pazienti con risultati incoraggianti. E’ stato osservato che l’effetto positivo di queste sostanze sulla trascrizione della proteina è strettamente legato al tipo di mutazioni. I dati finora disponibili riguardano un numero limitati di pazienti. La possibilità di potere condurre questo tipo di studio su un numero maggiore di pazienti, potrebbe dare maggior credito ai risultati positivi finora riportati ed aprire delle prospettive terapeutiche nuove per una malattia per la quale attualmente è possibile fare molto poco.

E’ stato recentemente creato una rete delle immunodeficienze primitive (IPINET, Italian Primary Immunodeficiencies Network) del quale il proponente questo progetto di ricerca è il Coordinatore . Questa rete funziona anche da registro delle immunodeficienze primitive in Italia e quindi dell’ataxia telangiectasia. In questo registro sono riportati un numero rilevante di pazienti (circa 125) affetti da AT. La disponibilità di questo registro ci consente di identificare quei pazienti che presentano il tipo di mutazioni che rispondono al trattamento con le sostanze finora sperimentate, e quindi di riconfermare i risultati preliminari su un numero maggiore di pazienti. Le tecnologie per la conduzione di questi studi sono già disponibili presso la Clinica Pediatrica. E’ indispensabile al riguardo identificare, selezionare e raccogliere i dati clinici dei pazienti che rappresentano la base per la conduzione di questo studio ed è per questo che si chiede l’istituzione di un assegno di ricerca.