News ed Eventi

Golgi Medal Award – 2011 (Rassegna stampa)

Dal sito del Giornale di Brescia:

Nello spirito della «Golgi» c’è l’amore per il sapere.

La medaglia della Fondazione per ricerca e impegno sociale Pecorelli: «Risultati grazie alla passione e non alle tecnologie»

«Camillo Golgi, architetto del cervello>>: così titolava la mostra allestita a Pavia nel 2006 ad un secolo dal Nobel allo scienziato di origini camune. La passione, lo studio, la curiosità furono ingredienti che permisero a Golgi di raggiungere importanti risultati nelle sue ricerche scientifiche. E sono gli stessi ingredienti che ieri Sergio Pecorelli, rettore dell’Università degli Studi di Brescia, ha indicato come via maestra agli studenti, ai ricercatori, agli uomini di scienza, e non solo, nello spiegare lo spirito che anima la Fondazione Golgi, presieduta da Pier Luigi Streparava (vice Grazia Rampinelli). Lo stesso spirito che ha animato il Consiglio della Fondazione all’atto di individuare personalità di alto livello scientifico e sociale alle quali assegnare il «Camillo Golgi Medal Award», un riconoscimento giunto ormai alla sua quarta edizione (due alla facoltà di Medicina e due all’ambasciata italiana di Washington). Pierre Magistretti, direttore del «Brain Mind lnstitute» e del Centro di Neuroscienze psichiatriche all’Università di Losanna e Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna di Milano i due premiati ieri a Medicina. Lo stesso Magistretti, con la Lettura magistrale su «Interazioni metaboliche neurone-glia: ruolo nell’imaging cerebrale e nei processi di plasticità neuronale» ha dimostrato quanto lo studio paziente abbia portato, a trent’anni dalla pubblicazione di un suo primo articolo scientifico sul tema, a risultati importanti nel- l’ambito delle Neuroscienze. «Perché la ricerca deve essere motivata dalle continue domande e dalla curiosità che ne deriva, più che dalle nuove tecnologie» ha ribadito. Francesca Merzagora ha invece sottolineato l`importanza di promuovere la medicina di genere. «Molti studi dimostrano quanto, ancora oggi, le donne risultino svantaggiate rispetto agli uomini nella tutela della loro salute, e quanto sarebbe importante promuovere una consapevolezza sociale e individuale sui fattori di rischio legati alla salute femminile. L’Osservatorio ha l`obiettivo di promuovere una cultura della salute di genere, perché appartenere all’uno o all’altro al sesso influenza la salute e la sua percezione» ha sottolineato la presidente. Perché, dunque, un premio intitolato al grande scienziato del secolo scorso? «intendiamo in questo modo onorare Golgi, ricordando che nel mondo non esiste nessuno studente di discipline scientifiche che non sappia cos’è l’apparato di Golgi – ha spiegato Pecorelli -. Ed il premio viene assegnato a chi dedica la propria vita all‘avanzamento delle conoscenze o a chi, sempre in ambito medico, si dedica alla divulgazione di temi che sono anche di grande interesse sociale. Siamo convinti che la conoscenza che deriva dallo studio e dalla scienza costituisca una ricchezza infinita sia per chi e protagonista della diffusione del sapere sia per la comunità nel suo insieme». Ai premiati e stata consegnata la medaglia creata dallo scultore Ettore Calvelli raffigurante Golgi.

Anna Della Moretta

 

Finanziamento iniziale di 150mila euro

II Centro sulla salute della donna indaga la depressione.

Entra nel vivo il lavoro del Centro di studio e di ricerca sulla salute della donna dell’Università degli studi di Brescia, completamente finanziato dalla Fondazione Camillo Golgi presieduta da Pier Luigi Streparava, Ieri l’ufficializzazione. Tre i filoni di indagine: le Neuroscienze, l`oncologia e la ricerca in ambito cardiovascolare. È partito il primo progetto – 150mila euro versati proprio ieri dalla Fondazione – chiamato con un acronimo: Mood, ovvero molecole oltre l‘onda della depressione. «L’obiettivo è quello di approfondire la conoscenza della depressione femminile — ha spiegato Pier Franco Spano, presidente del Centro -. In particolare, si cercherà di capire come mai fino alla pubertà gli eventi depressivi hanno la stessa incidenza nel sesso femminile e in quello maschile, mentre dopo nella donna sono il doppio rispetto a quelli che si verificano nell’uomo». Dunque, dopo centinaia di borse di studio assegnate a giovani in discipline pediatriche e ginecologiche — molti dei quali oggi in posizioni di grande prestigio in Università americane — la Fondazione si occupa direttamente della ricerca. Da qui l’idea del Centro che, per ora, inizierà a lavorare partendo proprio dalle neuroscienze, la disciplina di cui si occupò il Nobel bresciano Camillo Golgi: lo studio indagherà tutte le fasi della vita della persona, da quella prenatale fino alle malattie neurodegenerative della vecchiaia. «Quello delle neuroscienze è un campo che nella nostra Università è già molto attivo – hanno ribadito ieri -; oltre alle specialità specifiche dell`ateneo e del Civile, il lavoro sarà di ricerca si avvarrà della collaborazione di importanti Centri internazionali, soprattutto statunitensi, con i quali la Fondazione Camillo Golgi ha uno stretto legame, se non altro per il supporto ai ricercatori che proprio grazie ad essa hanno potuto studiare oltreoceano».

Imprenditori e Università: un incontro fruttuoso

La Fondazione Camillo Golgi è nata nel 1987 dall’incontro tra mondo medico- scientifico-universitario e realtà imprenditoria- professionale bresciana. La forte componente materno-infantile che la caratterizza fin dall’inizio ha fatto sì che negli anni finanziasse borse di studio a ricercatori che hanno poi prodotto risultati eccellenti, con importanti ripercussioni anche sul piano clinico. Nel 1996, ad esempio, al Civile (Cliniche Ostetrica e Ginecologica e Pediatrica) sono state trapiantate ad un feto malato cellule prelevate dal midollo osseo del padre. Questo intervento ha consentito la nascita di un bambino sano, completamente guarito da una malattia genetica. Da allora, altri trapianti sono stati eseguiti nel mondo e nella nostra città, utilizzando cellule prelevate dai genitori e i successi sono stati ottenuti applicando questo particolare tipo di terapia a feti con deficit dell’immunità. In ambito ginecologico, anche grazie ai finanziamenti della Fondazione Golgi, è stato messo a punto un vaccino terapeutico contro i tumori della cervice uterina. «Una sperimentazione iniziata in anni in cui ancora non si parlava di vaccinoterapia e questo rappresenta un punto di orgoglio per la Fondazione», ha sottolineato il prof Pecorelli. La Fondazione, fedele agli obiettivi indicati al momento della sua nascita nel 1987, negli anni ha continuato a seguire il filone pediatrico, in particolare in ambito immunologico, e in quello della ginecologia oncologica .Ma ha abbracciato anche le Neuroscienze, proprio in onore del Nobel del quale porta il nome. Un interesse non nuovo, ma rinnovato, che entra nel vivo proprio da ora con l’inizio della ricerca — il progetto è triennale — sulla depressione che colpisce le donne in misura doppia di quanto non faccia con gli uomini. «Per capirne le ragioni, studieremo il fenomeno sia sotto il profilo genetico sia epigenetico» ha detto Pier Franco Spano, presidente del Centro.

 

Dal Bresciaoggi:

LA CONSEGNA. Il «Medal» è il riconoscimento che da quattro edizioni la fondazione presieduta da Luigi Streparava attribuisce a studiosi di altissimo spessore

«Golgi Award» a Magistretti e Merzagora

Il direttore del Brain Institute e il presidente dell’Osservatorio salute della donna sono stati scelti per i progressi delle neuroscienze

Lui è un neuroscienziato. Lei la presidente di un osservatorio dedicato alla salute della donna. Entrambi hanno ricevuto il Golgi Medal Award.
Pierre Magistretti, direttore del Brain Mind Institute e del Centro di Neuroscienze Psichiatriche dell’università di Losanna. e Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (Onda), sono stati premiati ieri nell’aula magna della facoltà di Medicina. Nelle loro mani il riconoscimento che da quattro edizioni la Fondazione Camillo Golgi consegna a chi si è distinto nell’ambito della ricerca e per il progresso delle neuroscienze nell’informazione.
«È UN GRANDE ONORE per me ricevere questo premio intitolato a uno scienziato che, ancora oggi, è per noi neuroscienziati, permanente fonte di ispirazione» ha affermato Magistretti. Il direttore del Brain Institute, nonché segretario generale dell’International Brain Research Organization, organizzazione che raccoglie tutte le società di neuroscienza del mondo, ha contribuito a scoprire il ruolo delle cellule gliali. «La ricerca e lo studio delle interazioni tra le cellule gliali e i neuroni mi auguro che un giorno – ha spiegato Pierre Magistretti – possa portare a fare maggiore luce sulle malattie neurogenerative come l’Alzheimer».
Il medaglione dello scultore Ettore Calvelli, è andato a celebrare l’attività svolta in questi anni dall’Onda. Fondato nel 2005, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna si dedica allo studio di tutte le patologie al femminile. «Onda lavora su tre livelli – ha precisato Francesca Merzagora -: il primo riguarda la popolazione e cioè l’opera di informazione tramite convegni, mostre o pubblicazioni, il secondo livello si spinge nella direzione del miglioramento dei servizi forniti dal sistema sanitario nazionale con l’assegnazione dei bollini rosa a quei centri che sono premurosi verso le pazienti donne e il terzo step, invece, lavora con le istituzioni attraverso la presentazione di mozioni sul tema della salute». Di altissimo spessore sono stati gli studiosi premiati nelle passate edizioni: il premio Nobel Paul Greengard, Cristina Alberini (entrambi premiati con una cerimonia all’ambasciata italiana di Washington) e Enrico Garaci, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. «La Fondazione Camillo Golgi è riuscita anche quest’anno ad assegnare il riconoscimento – ha sottolineato il presidente Luigi Streparava – . Un premio nel nome di quello scienziato che aprì al mondo una finestra sulle neuroscienze». A sintetizzare lo spirito del Golgi Medal Award ci pensa il rettore Sergio Pecorelli. «Lo spirito è certo quello di riuscire a trasmettere attraverso un premio l’amore per il sapere e l’amore per il fare qualcosa per gli altri. La consegna di questi riconoscimenti può contribuire alla nascita nelle persone di un sentimento di curiosità che le porti ad avvicinarsi alla scienza».
La Fondazione Camillo Golgi ha di recente finanziato il Centro Salute della Donna impegnato sul fronte delle neuroscienze, delle patologie oncologico e cardiovascolare. «Nell’insieme delle neuroscienze ci stiamo occupando della depressione femminile che si prospetta essere uno dei mali più frequenti nei prossimi 30 anni – ha spiegato il presidente del Centro, Pier Franco Spano -. E’ già stato dato il via, in collaborazione con Harvard, a un progetto biennale di studi di base e speriamo di potere tradurre poi in risultati clinici queste ricerche».

 

Da Il Giorno:

II Camillo Golgi Medal Award 2011 va a Pierre Magistretti per la Neuroscienza

IL CAMILLO Golgi Medal Award 2011 è andato a Pierre Magistretti, direttore del Brain Mind Institut di Losanna, per i suoi meriti nel campo della ricerca sulle neuroscienze, e a Francesca Merzagora, presidente dell’osservatorio Nazionale sulla Salute della donna, per l’impegno nel promuovere la ricerca. Il premio é stato istituito 4 anni fa alla Fondazione Camillo Golgi. Ieri, nell’aula magna di Medicina, Magistretti e Merzagora sono stati premiati con una medaglia dello scultore Ettore Calvelli.