News ed Eventi

Olimpiadi delle Neuroscienze 2016

Dal sito del Giornale di Brescia:

Domenica 1 maggio 2016

LE OLIMPIADI DI NEUROSCIENZE SALUTANO LA LEONESSA E TRASLOCANO A CATANIA

Niente podio per i due studenti del Marzoli di Palazzolo, Marco Brevi e Alesia Lancini
La sfida Francesca Marmaglio

E’ Chiara Di Censo, 17 anni, da Sulmona (L’Aquila, Abruzzo), la vincitrice della fase Nazionale dell Olimpiadi delle Neuroscienze, tenutasi ieri alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia. Chiara, che ha sbaragliato una concorrenza di ben 54 studenti provenienti da 18 regioni italiane ( rappresentate ognuna da tre ragazzi), volerà a Copenhagen, in Danimarca, dal 2 al 6 luglio, per la fase internazionale della competizione.
In 5.871. I partecipanti di ieri mattina erano il risultato di selezioni locali e regionali: 189 le scuole partecipanti da tutta Italia- ad esclusione di quelle in Valle d’Aosta e Basilicata per un totale di 5871 studenti. Premiati a fine competizione anche gli altri quattro finalisti, Simone Gasparini (Friuli Venezia Giulia), Chiara Colavincenzo (Lazio), Giorgia Panichella ( Molise), Daniele Russo (Friuli Venezia Giulia). Niente da fare per i due bresciani Alessia Lancini e Marco Brevi (entrambi provenienti dal Marzoli di Palazzolo) che hanno però rappresentato al meglio la Lombardia. “Vorrei fare medicina – ha detto Chiara dopo la premiazione- e vorrei rimanere in Italia. Sono molto felice di aver vinti: per partecipare a questa gara ho cominciato a studiare a Natale”. Sì, perché le prove da dover affrontare non erano per niente semplici: “ Hanno dei libri sui quali si preparano- ha spiegato la docente dell’Università di Brescia, Marina Pizzi-. Questi argomenti, infatti, esulano dai programmi scolastici. Se sono qui è perché l’argomento li incuriosisce e la maggior parte di loro sceglierà una facoltà scientifica”.
Le prove. Il test di ieri mattina è cominciato con la prima prova collettiva: un cruciverba da risolvere divisi per regione. Poi , quattro test individuali. Delle tavole anatomiche sul cervello da completare, domande in inglese sulla diagnosi di alcune malattie neurologiche, un quiz “ memoria-attenzione” e quesiti vero o falso, in questo caso in italiano, sulle neuroscienze. I primi cinque classificati sono passati alla fase successiva durante la quale era chiesto di rispondere, in 15 secondi – su un block notes -, alle cinque domande che apparivano sul maxi schermo presente nell’aula. “E’ il secondo anno che organizziamo a Brescia la competizione nazionale – ha concluso Pizzi – L’anno prossimo le gare saranno spostate, come da regolamento ( a Catania ndr). Siamo felici del continuo successo della manifestazione e continueremo a lavorare insieme alle altre regioni”.
LA GUIDA
Che cosa è? Le Olimpiadi Nazionali di Neuroscienze rappresentano una gara fra 18 regioni d’Italia. Il vincitore volerà a Copenhagen per la finale internazionale
La vincitrice. Si tratta di Chiara Di Censo, 17 anni, da Sulmona ( l’Aquila, Abruzzo) che frequenta il Liceo scientifico E. Fermi. E’ stata lei a staccare il biglietto nella finale bresciana.
I finalisti. Simone Gasparini (Friuli Venezia Giulia), Chiara Colavincenzo (Lazio), Giorgia Panichella (Molise) e Daniele Russo (Friuli Venezia Giulia) sono gli studenti che alle spalle della Di Censo, hanno partecipato all’ultima fase della gara.
I bresciani. Alla sfida c’erano anche due bresciani che rappresentavano la Lombardia: Alessia Lancini e Marco Brevi entrambi dell’ Istituto Marzoli di Palazzolo. Per loro purtroppo niente finale.

 

Domenica 24 Aprile 2016

OLIMPIADI DELLE NEUROSCIENZE: SFIDA A COLPI DI MEMORIA

Nell’Aula Magna di Medicina 54 ragazzi delle superiori per la finale italiana .Il vincitore volerà a Copenhagen per la finalissima internazionale.
ALICE SCALFI university@giornaledibrescia.it

Il cervello, per loro, non ha segreti. Basta uno sguardo veloce per identificarne le componenti; basta un’occhiata per attribuire una spiegazione ad una sensazione, un sintomo. Gioia, felicità, dolore, dipendenza: loro, i 54 ragazzi delle scuole superiori che arriveranno a Brescia per la finale italiana delle Olimpiadi delle Neuroscienze, sanno dove nascono le emozioni e quale meccanismo le susciti. Si sfideranno in una prova lunga una giornata intera, tra quiz, cruciverba e temutissime prove in lingua inglese : l’appuntamento è in programma per sabato 30 aprile e lo organizza la Statale con la Società Italiana di Neuroscienze e il fondamentale contributo della Fondazione Camillo Golgi, oltre alle sponsorizzazioni di Chiesi Farmaceutici, Fondazione Cariplo e Cidp Italia.
Partecipanti in aumento. Le Olimpiadi delle Neuroscienze sono dunque giunte alla fase finale, almeno per quanto riguarda l’ Italia. Dopo le eliminatorie regionali che , a Brescia, si sono tenute lo scorso 19 marzo, nel bel mezzo della settimana dedicata al cervello, è tempo di decretare il vincitore assoluto: il giovane che dimostrerà di saperla più lunga e che volerà a Copenhagen, per la finalissima internazionale dell’ International Brain Bee, la competizione internazionale organizzata ogni anno dalla statunitense Dana Foundation. E forse il vincitore potrebbe essere uno dei due giovani bresciani che, dopo essere saliti sul podio alle fasi regionali, sono approdati alla finale nazionale del 30 aprile: Alessia Lancini e Marco Brevi, entrambi studenti dell’Istituto Marzoli di Palazzolo. La Professoressa Marina Pizzi, neuro farmacologa della Statale che si sta occupando di ogni dettaglio dell’organizzazione, chiarisce il quadro: “ Il cervello piace. E lo studio dei meccanismi che lo compongono, del network che sta alla base del suo funzionamento affascina perché consente di capire qualcosa in più di se stessi. Inoltre, le neuroscienze trasmettono messaggi importanti, legati al benessere del cervello. Messaggi che si collegano direttamente ai grandi capitoli delle droghe e dell’abuso di sostanze alcoliche. L’obiettivo delle Olimpiadi delle Neuroscienze è di avvicinare sempre più persone, sempre più giovani, a questo genere di conoscenze.” Obiettivo decisamente centrato: “ Rispetto all’edizione 2015, i partecipanti sono aumentati parecchio. Alle fasi regionali avevano partecipato 144 scuole, per un totale di 3800 ragazzi. Quest’anno siamo a quota 189 istituti , mentre gli studenti direttamente coinvolti sono 5871. Numeri che fanno piacere-sottolinea Pizzi- alla luce del fatto che per i ragazzi partecipare alle Olimpiadi comporta uno sforzo non indifferente: è necessario che si preparino su testi ad hoc, messi a disposizione in fase di iscrizione”. Il che significa studio extra.
Tra quiz e quesiti. I giovani volonterosi arriveranno in città venerdì 29, giusto i tempo per prepararsi alla giornata calda del 30. Per loro , la Statale ha organizzato un appuntamento imperdibile ( aperto a tutta la cittadinanza): alle 17 saranno accolti in Aula Magna, a Medicina, dove il neuro farmacologo di fama internazionale Gian Luigi Gessa salirà in cattedra. Lo studioso, di casa all’Università di Cagliari, ha passato la vita occupandosi dei temi della neuro gratificazione, e, a dire di chi lo conosce, è pure molto simpatico: l’uomo giusto, insomma, per dare un degno benvenuto ai giovani olimpionici e per “scaldare le menti”in vista della finale del giorno successivo.
Ospiti della Statale. I ragazzi, dunque, arriveranno venerdì e saranno ospiti della Statale in un albergo cittadino: sabato, poi, dovranno affilare unghie e ingegni. Saranno sottoposti a prove a tratti rilassanti, a tratti decisamente molto impegnative: dovranno saper dimostrare di riconoscere le diverse aree del cervello, rispondere a quiz e quesiti che metteranno a prova le loro capacità di attenzione e memoria, e dovranno infine dimostrare di cavarsela con l’inglese. E’ uno dei requisiti essenziali per salire sul podio: molte dure prove, infatti, sono proprio in lingua inglese. Vero/falso, riconoscimento di patologie dal racconto dei sintomi, rigorosamente in English. Fino all’ultima, difficilissima, domanda a risposta diretta. Vincerà il ragazzo che riuscirà a racimolare più punti tra tutte le prove assegnate: per lui, o lei, è già pronto il biglietto aereo per Copenhagen. Sarà campione italiano e rappresenterà il nostro Paese all’International Brain Bee, in programma a Copenhagen nel mese di luglio, in occasione del decimo Congresso della Federazione delle società europee di Neuroscienze.

 

Dal Bresciaoggi:

Domenica 1 maggio 2016

LA COMPETIZIONE. Il Dipartimento di Medicina dell’Università Statale ha ospitato la settima edizione della manifestazione nazionale rivolta agli studenti delle superiori

NEUROSCIENZE, LE OLIMPIADI DEI “CERVELLI”

In finale sono arrivati anche Marco Brevi e Alessia Lancini dell’ISS Marzoli di Palazzolo ma sono stati sconfitti dalla 17nne abruzzese Chiara di Censo, che accede ai Mondiali
La selezione è iniziata prima di Natale in 189 istituti superiori di tutta la Penisola. Quasi 6 mila gli alunni iscritti, ma solo 945 sono arrivati alle gare regionali dello scorso marzo

Davide Vitacca

Nonostante sempre più “ cervelli ”prendano il volo dai centri di ricerca, dai laboratori e dalle università italiane per dirigersi verso lidi esteri ben più gratificanti, il mondo accademico e scolastico manifesta la volontà di coltivare i talenti che lo arricchiscono e al tempo stesso fotografa il limpido entusiasmo di una nuova generazione di aspiranti scienziati. Lo dimostra il successo della settima edizione delle Olimpiadi Nazionali delle Neuroscienze , competizione rivolta agli studenti dei licei e degli istituti tecnici di tutta Italia ospitata per il secondo anno consecutivo dal Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia.
LA MANIFESTAZIONE, curata sia nei contenuti che nelle tappe organizzative dalle professoresse Marina Pizzi e Alessandra Valerio, sostenute da una nutrita squadra femminile di ricercatrici,borsiste e dottorande,è il risultato di un lungo percorso di selezione iniziato prima di Natale in 189 istituti superiori della Penisola. Su una rosa di 5mila871 alunni adolescenti partecipanti, soltanto 945 hanno potuto accedere alle gare regionali dello scorso marzo e solamente tre per ognuna delle regioni aderenti ( assenti Valle d’Aosta e Basilicata) si sono ritrovati ieri mattina fianco a fianco nell’aula magna della Facoltà di Medicina di Viale Europaper sfidarsi in un complesso test di conoscenza strutturato in cinque prove distinte:un cruciverba da svolgere assieme alla propria squadra regionale e poi, in solitudine, una tavola anatomica del cervello da completare, la formulazione di una diagnosi di una malattia neurologica a partire dall’esposizione, in inglese, dei sintomi, la risoluzione di quiz logici e mnemonici, e infine la risposta vero/falso a 30 quesiti teorici. Tra i 45 finalisti c’erano anche i bresciani Marco Brevi e Alessia Lancini, entrambi alunni dell’ISS Marzoli di Palazzolo sull’Oglio. I cinque migliori in assoluto, emersi dalla correzione in tempo reale degli elaborati da parte della commissione hanno dovuto sostenere una finalissima, rispondendo in inglese a cinque domande riguardanti particolari casi clinici. Ad arrivare fino in fondo senza commettere errori, confermando la vocazione sempre più “rosa” della disciplina , è stata la 17enne Chiara di Censo, abruzzese di Sulmona. Grazie al risultato conseguito, per personale ammissione sorprendente e inaspettato, avrà l’opportunità di confrontarsi con coetanei provenienti da tutto il mondo durante la fase internazionale della competizione, l’International Brain Bee, che si svolgerà dal 2 al 6 luglio a Copenhagen nell’ambito del congresso della Federazione Europea delle società di Neuroscienze.
L’ATENEO BRESCIANO dovrà cedere il testimone a Catania, città candidata ad ospitare l’anno prossimo l’ottava edizione, ma quanto seminato in questo percorso non è destinato a disperdersi.” Rispetto allo scorso anno abbiamo registrato un notevole incremento di adesioni, segno che il passaparola funziona e che gli insegnanti hanno più coraggio nel proporre ai propri studenti questa prova”, ha sottolineato con palese soddisfazione la Professoressa Pizzi. Così come non si dissolveranno le conoscenze acquisite, frutto di un indispensabile approfondimento rispetto al tradizionale programma scolastico. “ Ci auguriamo che per molti sia l’inizio della strada che li porterà ad abbracciare l’ambito professionale della clinica o della clinica, ma indipendentemente dalle scelte future quanto appreso li aiuterà ad essere persone più consapevoli del cervello umano”